Vogliamo la pace.
Chiacchierando tra noi abbiamo capito che il conflitto tra Russia e Ucraina ha delle radici storiche molto profonde. Da una parte c’è la N.A.T.O. alleanza di paesi occidentali nata dopo la seconda guerra mondiale in funzione antisovietica. Dall’altra c’è la Russia di Putin, che non tollera la vicinanza della N.A.T.O. In mezzo c’è l’Ucraina: una nazione ricca di storia, che vorrebbe solo libertà, pace e prosperità.
Nessuno di noi è contento per questa situazione: ci dispiace per le vittime di entrambi gli schieramenti. Ma siamo anche preoccupati, perché questo conflitto potrebbe espandersi e coinvolgere sempre più paesi, Italia compresa.
Ci sono poi le questioni energetiche: l’Italia dipende per gran parte del gas che importa dalla Russia. Come reagirà Putin quando saprà che anche noi italiani ci siamo uniti alla condanna unanime della sua condotta? Ci chiuderà il gas?
C’è poi la questione di Chernobyl. Già dal primo giorno di conflitto i russi hanno preso il controllo dell’area della centrale. Alcuni di noi si ricordano ancora quando nel 1986 un reattore della centrale esplose. Abbiamo paura che il conflitto possa avere conseguenze anche in questo senso.
Ora aggiungiamo alcune delle nostre riflessioni.
M. dice: la pace è acqua, la guerra è veleno.
A. dice: speriamo che l’Ucraina resista e che possa essere aiutata dai paesi della N.A.T.O.
S. dice: io sono pacifista, accetto però la difesa della propria libertà e del proprio paese, così come avvenne in Italia da parte dei partigiani. Non accetto invece che si cominci una guerra per motivi economici o di potere.
M. dice: io vorrei che sparissero tutte le armi, così potremmo vivere tutti tranquilli in pace.
Concludiamo con una frase che una nostra amica ucraina ha scritto sul suo blog: “We will definitely win. But we must not watch, we must act!”.
Per chi volesse approfondire ecco il link del suo blog:
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