Le nostre riflessioni sul 7 ottobre
Il 7 ottobre del 2023
Il 7 ottobre scorso abbiamo tutti appreso con orrore dell’attacco dei terroristi palestinesi contro Israele. Ad un anno di distanza, a causa della reazione israeliana, il conflitto sta provocando migliaia di morti tra i civili palestinesi e ultimamente si è allargato anche verso il sud del Libano. Si prevede anche un attacco di Israele verso l’Iran. Insomma, la situazione è drammatica. Abbiamo quindi provato a ripercorrere insieme le tappe del conflitto tra Israele e Palestina che sembra senza fine. Di seguito alcune nostre riflessioni.
Mario: la guerra colpisce spesso chi non ha colpa come i bambini e le donne incinte. La guerra crea anche il fenomeno dei profughi che scappano per paura. Vedo spesso dei profughi: ne vedo spesso in giro per il mio paese e mi chiedo che vita facciano, perché a volte mi chiedono anche dei soldi.
Ivo: perché i paesi arabi confinanti non accolgono i profughi palestinesi? Mi auguro che il Corano possa venire interpretato in modo più elastico in nome dell’accoglienza e della pace.
Alex: spesso le persone sono condizionate da paura, pregiudizio e razzismo e perdono di vista le cose più importanti come la pace interiore e la pace nel mondo.
Sergia: non capisco che senso abbia la guerra dove si distrugge e uccide anche gente innocente. Una volta che tutto viene distrutto comincia la ricostruzione, ma è solo un’illusione collettiva: purtroppo la guerra ricomincia sempre. Davvero non capisco. Gli unici che salvo sono i partigiani: mia nonna Teresa mi ha raccontato come i fascisti hanno bruciato le case del mio paese, a Fénis, ma per il resto non capisco davvero che senso abbia la guerra.
Maurizio: gli ebrei che sono riusciti a salvarsi dal nazismo rifugiandosi nello stato di Israele sono stati fortunati, ma oggi proprio coloro che si sono salvati dal nazismo stanno provocando tante sofferenze presso il popolo palestinese. Come ha detto più volte Biden, il governo israeliano dovrebbe fermarsi e riflettere per non fare gli stessi errori che loro stessi hanno subito.
Monica: la guerra non ha senso, non si troverà mai una pace nel mondo finché ci saranno gli interessi economici di alcuni paesi.
Erika: un modo per interrompere la guerra sarebbe evitare che i paesi vendano le armi a chi fa la guerra.
Paola: bisognerebbe siglare un trattato per impedire la vendita delle armi, ma gli stessi paesi che vendono le armi non siglerebbero mai un accordo del genere.
Claudio: in ogni situazione ci sono sempre i falchi e le colombe. Per quanto riguarda questo conflitto è difficile dare ragione ad uno o all’altro schieramento. Quello che fa male è il fatto che tanti giovani perdono la vita.
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